venerdì 14 novembre 2008

SHOWREEL - distretto di polizia


Ecco lo showreel con alcune scene tratte da Distretto di Polizia. Buona visione.

mercoledì 5 novembre 2008

ATTESA

Questo 4 novembre ho compiuto 25 anni. Scorpione puro distillato . Ok. So che ci sarebbe da deprimersi. Però vi dirò che va bene così. Anzi. Tuttosommato venticinque è meglio di ventiquattro. Certo quando saranno ventotto o ventinove allora sarà il panico più completo. E poi non mi andava di deprimermi perchè questa data passerà alla storia per l'elezione di Obama. Perciò ieri ero in buona compagnia. Non scrivo da molto sul blog perchè sono in un perenne sato di ATTESA, ATTESA E ATTESA. Ricordo un'intervista di Mastroianni che alla domanda "Cosa deve avere un attore per fare questo mestiere?", rispondeva: "La pazienza. Questo è un lavoro in cui si aspetta molto. Anzi, si può dire che stai sempre in attesa di qualcuno o qualcosa". La mia però non è un'attesa passiva. Sono in piena pre - produzione del cortometraggio "Un'altra mattina" che ho scritto e che dirigerò. Se tutto va bene 14, 16 e 17 saranno le tre giornate di lavorazione. Francesca Allegra è la mia aiuto regista e si sta rivelando preziosissima per il suo impegno e le sue qualità. Intanto, per la cronaca, è andato in onda l'episodio di Distretto di Poliza in cui ero protagonista di puntata. Presto inserirò uno showreel con alcune scene. Obama ci ha mandato il messaggio che in qualche modo "niente è impossibile". E' un messaggio che trasmette forza. Lo leggo a caratteri cubitali nei giornali usa e getta che i passeggeri sfogliano sulla metro. Sopra le nostre teste Roma è grande. E, una volta uscito fuori, ho ancora voglia di attraversare le sue strade . Enormi e gigantesche . Di inghiotterile a piedi, un passo alla volta, senza fermarmi, fino a casa.

domenica 14 settembre 2008

RIPARTIAMO

Settembre. Dunque, allora... ricapitoliamo e ripartiamo. Roma. Cinecittà. Cammino sui resti della scenografia di Gangs of New York e faccio il babbacione per un buon quarto d'ora immaginando Scorsese e company attorno a me. Dài... voi non l'avreste fatto? Poi la smetto però e vado a concentrarmi per girare le ultime pose per Distretto di Polizia. L'episodio, "onora il padre", dovrebbe andare in onda, salvo calcoli errati, giovedì 30 ottobre. Il bilancio di questo debutto in Tv, finora, è buono. Ho incontrato da parte di tutti grande disponibilità e gentilezza. Certo, è da vedere che ne verrà fuori alla fine. Speriamo bene.
Intanto ho iniziato la pre-produzione di "Un'altra mattina", un cortometraggio di cui ho scritto la sceneggiatura e di cui curerò anche la regia. Per me si tratta di un'altra esperienza inedita. La produzione, comporre la troupe, fare i provini (finalmente dall'altra parte!) e sopratutto fare i preventivi.... Non c'è dubbio. Il teatro è una cosa mooolto più divertente, viva e stimolante. Ma spero che anche qui le cosa procederanno per il meglio, anche perchè sento l'urgenza di raccontare questa storia, salvaguardando l'entusiasmo con cui l'ho scritta. Poi, sempre a settembre, mi aspetta una prova importante per "Lo chiamavano Giufà", lo spettacolo prodotto dalla nostra compagnia Daf, diretto da Mario Gelardi (lo avete visto su RAI uno alla premiazione degli olimpici? Sono davvero felice che il suo lavoro su GOMORRA continui ad ottenere riconoscimenti). In questi giorni sottoporremo lo spettacolo a distributori ed enti tatrali sperando che lo comprino. Intanto di sicuro c'è che a febbraio del 2009 saremo nel cartellone di teatro ragazzi del Vittorio Emanuel a Messina. Insomma, un bel po' di sbattimenti e impegni, ma una gran voglia di fare. Settembre. Vi faccio sapere prima possibile.

martedì 12 agosto 2008

SALOME'


E' andata. L'1 e il 2 agosto la sala del palacongressi di Taormina era piena e il pubblico ha apprezzato il nostro lavoro. C'è un piacere e una soddisfazione grande per un tipo di spettacolo come questo di non facile presa sul pubblico. C'è poi la soddisfazione per aver realizzato uno degli spettacoli più riusciti nel cartellone di Taormina Arte 2008, a dimostrazione che è importante e giusto investire su registi giovani, come Giampiero Cicciò, e su progetti più rischiosi. Resta però il rammarico di essere stati scritturati per un mese di lavoro finalizzato a 2 sole repliche. E' un dispiacere forte per un attore perchè svlisce tutto l'impegno e l'energia messa in campo. Non puoi confrontarti con le reazioni di un pubblico diverso, non puoi mostrare il tuo lavoro alla critica, non puoi evolverti rispetto al tuo lavoro attoriale. Resta, quindi, una poco felice sensazione di inutilità. Ci sarebbe da scrivere molto a questo punto. Ma preferisco conservare i ricordi di questa esperienza importante, tutto quello che di nuovo ho imparato confrontandomi con un personaggio difficile e impegnativo. Il mio maestro una volta mi ha detto: "Fatti conto che questo mestiere va affrontato guardando ai risultati che ottieni in piccolo, pensando di parlare ad un numero limitato di persone. Perchè il teatro è per pochi. E' a quei pochi che devi guardare". E allora mi porto appresso l'affetto e l'amicizia di tutta la compagnia: Giampiero Cicciò, Annibale Pavone, Luca Fiorino, Federica De Cola, Carmen Panarello, il prezioso lavoro di Carlo Ciuffo, Marco Carroccio e Renzo Di Chio. E gli sguardi commossi di quei "pochi" che hanno riempito le due serate della nostra "Salomè".











Foto: Umberto Neri

giovedì 24 luglio 2008

PROVE PROVE PROVE



Procedono le prove di Salomè di Giampiero Cicciò (eccomi qui a fianco durante una prova). L'1 eil 2 agosto saremo in scena a Taormina. Info sul sito http://www.taormina-arte.com/portal/calendario.asp. Nel frattempo, non contento di queste prove massacranti, ho fatto una "partecipazione straordinaria" in Hyeros, uno spettacolo andato in scena il 18 e il 19 luglio nel teatro antico di Tindari, diretto da Nicola Calì con Anna Galiena (una donna incantevole), Gigi Maria Burruano e tanti ragazzi che in questi anni hanno lavorato nei laborati tenuti dal regista. Ho interpretato uno dei due dioscuri, Castore e Pulluce, figli di Zeus e fondatori di Tindari. Una bella esperienza che mi ha dato modo di conoscere persone interessanti. Ci vediamo a Taormina, allora.

mercoledì 9 luglio 2008

SALOME' A TAORMINA ARTE


Ho iniziato da nove giorni le prove di "Salomè" diretto da Giampiero Cicciò che andrà in scena l'1 e il 2 agosto a Taormina Arte. E' dura, si muore di caldo, ma spero naturalmente che verrà fuori un bel lavoro. Con lo stesso gruppo l'anno scorso siamo andati in scena, sempre a Taormina, con STATO D'ASSEDIO di Camus, un'esperienza umana e professionale davvero bella. Forse potrei dire che grazie a quello spettacolo il mio lavoro ha preso un'altra piega rispetto a come stava andando dopo la scuola. Perciò sarò sempre grato al regista di avermi offerto quell'oppurtunità. Questo spettacolo, però, è molto diverso dal precedente. Si respira un'altra atmosfera. Del testo di Oscar Wilde non c'è nulla, tutto è stato riscritto e io interpreto Giovanni Battista, ma è sbagliato dire così perchè si tratta di un personaggio lontanissimo da qualsiasi riferimento biblico o religioso alla figura del santo. Più che un personaggio è un'entità animalesca, un po' tarantolata, che ha in bocca le profezie di profeti moderni, da Baudelaire a Pasolini. Ma è ancora presto per parlare.... Intanto, per esigenze di scena, devo farmi crescere la barba, cosa mai fatta in vita mia.... e il caldo, vi assicuro, non aiuta.

martedì 17 giugno 2008

L'ITALIA CHE VORREI



Diciamolo pure: se l'Italia avesse avuto questa forma qua, con la Sicilia vicina a Roma e la Sardegna un po' più giù, chissà come sarebbero andate le cose. Meglio o peggio non so, ma sicuramente diverse. E sicuramente io non avrei fatto una conoscenza così approfondita con i mezzi di trasporto, a partire dall'intercity plus 731 "Archimede". Per la terza volta in un mese ero a bordo di quel treno per salire e scendere da Roma. Un viaggio - giuro - massacrante, da cui ogni volta esco invecchiato di almeno un anno. Ho terminato un'altra posa per Distretto di polizia e ora basta. Non voglio più sentire nemmeno l'odore di una ferrovia almeno fino ad agosto!

In Sicilia sono andato in scena con un'altra replica di "Senza re né regno", al parco letterario Horcynus Horca, sabato sera. Pubblico contento. Ora mi aspettano le prove del nuovo spettacolo prodotto dalla mia compagnia DAF, incentrato su una delle figure più divertenti della tradizione popolare siciliana e non solo: Giufà. A dirigere lo spettacolo sarà Mario Gelardi che proprio oggi arriva da Napoli, reduce dai successi di GOMORRA, di cui ha firmato testo e regia (stamattina ha ricevuto la notiza della candidatura ai premi olimpici come drammaturgo). A interpretarlo oltre a me, c'è un attore disumano come Luca Fiorino, un amico "vero", e quella super simpatia di Federica De Cola, con cui abbiamo già lavorato l'anno scorso in "Stato d'Assedio". Sarà un po' dura, dato che abbiamo a disposizione solo dodici giorni e poi, a ruota, inizierò le prove per una produzione di Tao Arte. Pronti, partenza e via.

martedì 27 maggio 2008

DEBUTTO A DISTRETTO


Al volo! Sono venti giorni che non scrivo sul blog. Venti giorni pieni di buone notizie e neanche tanti sbattimenti. Repliche di Chantecler al teatro Argentina (è andato tutto bene, una media di 400 spettatori al giorno), provini, rientro giù in Sicilia per un paio di giorni (in cui si è stato proiettato al pubblico il corto "Puntuale e distaccato" che ho scritto e in cui recito diretto da Francesco Cannavà) ed ora di nuovo a Roma per fare il debutto in una delle fiction italiane più amate a quanto mi risulta. Ho iniziato a girare ieri un episodio della nuova serie di Distretto di Polizia. Interpreto Enrico Severi, un ragazzo violento e distruttivo, capogruppo di spedizioni punitive contro travestiti ed omosessuali. Una tipologia di ragazzo, come sappiamo, protagonista di molti fatti di cronaca recenti. Il primo giorno di riprese mi ha lasciato contento, ma se ne parlerà a settembre, quando terminerò le pose. Intanto riscendo giù e comincio a giugno il nuovo progetto con la mia compagnia DAF, di cui scriverò presto. Domani, massimo dopodomani, mi catapulto al cinema a vedere Il divo, dando sfogo all'ammirazione smodata che ho per Toni Servillo. Non si tratta solo di un'ammirazione verso le sue interpretazioni. Quello che più ammiro è che ogni sua scelta artistica è il frutto di un percorso. Dietro ad ogni suo successo scopri anni di lavoro della sua compagnia Teatri Uniti, anni in cui i rapporti artistici ed umani hanno determinato, attraverso un duro lavoro sul campo, delle scelte precise, un'identità e dei risultati semplicemente ammirabili.

mercoledì 7 maggio 2008

CHANTECLER AL TEATRO ARGENTINA

Eccoci! "Chantecler" ha debuttato ieri sera. Il pubblico del Teatro Argentina di Roma lo ha accolto trionfalmente. Grandi risate e applausi, gioia e soddisfazione di tutti.Tra le persone in sala c'erano tanti nomi famosi, da Daniele Silvestri a Preziosi, da Nicola Piovani a quello psicopatico adorabile di Alessandro Haber. "Chantecler" è uno spettacolo molto corale, già andato in scena l'anno scorso a Catania, Napoli e Messina. Sul palco siamo più di venti fra attori e musicisti, tutti ad interpretare pennuti e animali di ogni genere (i costumi sono di Silvia Polidori, premiata con un olimpico l'anno scorso). E' uno spettacolo nato nel segno dell'eccesso. Tante musiche (composte da Gragnaniello), tanti colori, una polifonia di dialetti, francesismi, aforismi, versi, canzoni, citazioni, opera di Enzo Moscato che ha praticamente riscritto il testo originale di Rostand, imprimendogli una grande forza teatrale. Il tutto diretto da Armando Pugliese, già pratico di spettacoli corali e di contaminazioni fra teatro e musica (sua è la regia del purtroppo-poco-fortunato musical "Salvatore Giuliano" di Dino Scuderi). Adesso ci aspettano due settimane (senza neanche una doppia - vivadio!) fino a domenica 18. Intanto inizia a muovere i primi piccoli passi il "nuovo progetto" della mia compagnia di Messina, la DAF. Ma di questo parleremo più avanti...

domenica 27 aprile 2008

GOMORRA IN TV

Il pericolo - come sostiene Roberto Saviano - è che tutto si riduca a folklore, a cronaca nera locale, a fatto caratteristico, quasi "turistico", di una terra abituata a vederne di tutti i colori.
Sono quindi "parola" e "ragionamento" a spaventare i boss, gli Schiavone, gli Iovine di turno, che utilizzano il controllo sul territorio come primo trampolino di lancio per far fruttare altrove i loro affari illeciti trasformandoli in alta finanza, in investimenti internazionali, in moda, armi, droga o spazzatura. Il teatro, mai come in questi casi, può diventare uno dei più forti rimedi per smuovere qualcosa dentro di noi, una specie di cassa di risonanza che ferma le parole, imprimendo ad esse una forza, un'energia che spesso, sommersi come siamo delle più svariate informazioni, non riusciamo a comprendere. Prendiamo l'inizio di "Gomorra", lo spettacolo di Mario Gelardi, trasmesso venerdì su rai due. Il volto di Ivan Castiglione che interpretava Roberto Saviano. Ma interpretare è forse una parola sbagliata. Era "al servizio" del messaggio, del grido di Roberto Saviano, mettendo a disposizione il suo corpo e la sua voce d'attore. Quelle parole tornavano indietro con una forza, un'energia enorme, sembravano quasi spaccare lo schermo del televisore. Ed è questa la sensazione che ho avuto spesso guardando lo spettacolo. Che gli attori Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Antonio Ianniello,Giuseppe Miale di Mauro, Adriano Pantaleo e Ernesto Mahieux, rompessero lo schermo televisivo, facendo sentire l'esigenza a chi guardava da casa, di essere lì con loro, di assistere dal vivo al "fatto teatrale" che amplificava sempre di più le "parole", i "ragionamenti" del libro di Saviano. Questo di sicuro non è un comodo lavoro da "attori scritturati" da teatro stabile. Non un lavoro da definire bello o brutto. Ma un lavoro necessario, corraggioso da affrontare e vitale.

mercoledì 16 aprile 2008

TOUR DE FORCE

Ultimissimi giorni de "La Barca dei Comici" al Teatro studio del Piccolo di Milano. Poi mi aspettano a ruota le prove della ripresa di CHANTECLER di E. Rostand,per la regia di Armando Pugliese, spettacolo al quale ho preso parte l'anno scorso e che tornerà in scena al teatro Argentina di Roma a maggio. Ed eccovi illustrato, tanto per farvi un'idea, il tour de force al quale mi sottoporrò in questi giorni: lunedì trasferta de "La Barca dei comici" da Milano a Latina (ROMA), repliche fino al 24, poi giù in Sicilia con inizio delle prove di "Chantecler" dal 26 al 28 (e farò avanti e indietro Messina - Catania per tre giorni), poi di gran corsa a Roma in aereo e da lì in treno ad Avezzano dove il 30 ho l'ultima replica de "La Barca dei comici" e poi l'1 maggio..... RIPOSO ASSOLUTO (o ricovero urgente in una clinica). E dal 2 in poi proveremo direttamente a Roma all'Argentina, per debuttare il 6. Eh?
La vita dell'attore è una pacchia... si porta dietro viaggi, treni, aerei, fatica, sudore, speranze, ansie, persone davvero care che ti aspettano (quando le trovi tienitele strette...). Intanto questa settimana ci ha regalato un nuovo governo. Ma non è questa la sede in cui parlarne. Qui scrivo solo di teatro, di sogni belli, irreali se volte, e non di tremendi incubi che diventano realtà. A presto!

mercoledì 9 aprile 2008

LA BARCA DEI COMICI /3

Recensione di Wanda Castelnuovo da "Teatro.org"

Un graditissimo ritorno “La barca dei comici”, spettacolo non solo per giovani, ma per ritrovare in noi quel ‘fanciullino’ che sa divertirsi, godere e apprezzare una rappresentazione costruita con essenzialità di mezzi e di persone, ma non per questo meno bella e affascinante per il continuo, vivace, poetico e quasi magico fluire tra teatro e vita, narrazione e realtà.Si racconta un episodio reale della vita di Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793): poco amante degli studi di filosofia, molto affascinato dall’arte del recitare e profondamente nostalgico dell’amata madre e della propria terra, il giovane Goldoni - ancora studente - subisce la sottile seduzione di un gruppo di comici proprio quando spettatore dei lavori di una ‘commedia dell’arte’ ormai in crisi riflette sul teatro e si affacciano in lui le prime intuizioni di quella rivoluzione teatrale che farà nascere la ‘commedia di carattere’, in cui gli attori privati delle maschere recitano un copione scritto.Lo spettacolo, creato in occasione delle celebrazioni del trecentesimo anniversario della nascita di Goldoni e parzialmente rinnovato come attori, ne racconta il fantastico viaggio per mare da Rimini a Chioggia, in verità allegoria del suo viaggio esistenziale a bordo della ‘nave del teatro’ da cui non scenderà più, neanche quando, apprestatosi a scrivere i “Mémoires”, farà vibrare la penna dei ricordi parlando di tale straordinario mondo e in particolare di questo episodio la cui esperienza umana lo ha fatto crescere nella conoscenza della vita.Strehler, recepite tali vibrazioni, aveva in animo di portarle in scena e il suo progetto è in parte diventato realtà e racconto gradevolissimo grazie alla regia di Stefano de Luca, allievo del primo corso della Scuola fondata da Strehler, e ai quattro straordinari attori che - non risparmiando energie straripanti generosamente consumate - sono sicuramente destinati ad altri successi visti i risultati di questa pièce da cui si esce sorridendo con negli occhi e nel cuore un panno azzurro, capricciosa superficie marina e le numerose e straordinarie sequenze di civettuole ombre, magnifici esempi di teatro.Milano, Piccolo (Teatro Studio), 27 marzo 2008

sabato 5 aprile 2008

LA BARCA DEI COMICI /2


Scoperto un video su youtube con qualche breve frammento della "barca dei comici".

Siamo in scena a Milano ancora fino al 20 aprile. Allertate tutti quelle che potete allertare e, se proprio non potete fare un salto a Milano, date un'occhiata a http://www.youtube.com/watch?v=fSohRkZrFEk

E' davvero un flash e le riprese di teatro non sono mai un granchè. Ma è meglio di niente.

mercoledì 2 aprile 2008

NON SEMBRA MILANO


Incredibile a dirsi, ma a Milano, vicino alla casa in cui abito c'è un ruscelletto popolato di papere.
Sto a due passi dai naviglie e affacciandomi alla finestra vedo questa famiglia di papere scorrazzare per i prati. Non sembra proprio Milano. "La barca dei comici" ha debuttato da una settimana e, come ho già scritto, sono molto felice. Non sembra di stare al Piccolo (nel senso che per me quel luogo è sempre stato collegato alla scuola, quindi ad anni "bui", slegati dal contatto umano con il mondo). Non sembro nemmeno più io quando lavoro così bene!





lunedì 24 marzo 2008

LA BARCA DEI COMICI AL PICCOLO



Giovedì riprendiamo a Milano le repliche de "La barca dei Comici" lo spettacolo ideato e diretto da Stefano De Luca prodotto dal Piccolo e dal Teatro Gioco Vita. E' da quasi un mese che abbiamo debuttato, iniziando una tournèe che ci ha portato a Piacenza, Lugano, Alessandria, Valenza, Treviso e la mitica Busto Garolfo in provincia di Milano. Ora faremo tappa al "Teatro Studio" del Piccolo a Milano e saremo in scena dal 27 marzo fino al 20 aprile. Sono molto contento di quest'esperienza e non vedo l'ora di affrontare questa seconda parte di tournèe dopo la pausa per le vacanze di Pasqua. A partire da uno degli episodi più noti e romanzeschi della vita di Goldoni - la fuga, da adolescente, su una barca che portava in tournée una compagnia di comici - lo spettacolo racconta l'iniziazione al teatro del celebre scrittore. E lo fa in modo scanzonato e divertente, con una messa in scena ricca di suggestioni visive, ombre e musiche. Io interpreto Florindo, il capocomico napoletano della compagnia teatrale. Non mi va di parlarne oltre perchè è un'esperienza che è ancora in corso e che condivido con altri "compagni di viaggio" (Marta Comerio, Tommaso Banfi, Giorgio Minneci e Adriano Todeschini) . Però invito davvero chiunque a venire a vederlo. Chi fa questo mestiere a teatro sa quanto sia raro lavorare in una produzione che ti piaccia davvero. Ma questa sembra essere una meravigliosa eccezione. E considero un privilegio farne parte.














(foto: Margherita Busacca)

sabato 22 marzo 2008

PARRINI E POLITICI A TEATRO

Di rientro da Catania, stanco ma felice di aver fatto, forse fino ad oggi, la più riuscita replica di "Senza re né regno" il reading che interpreto e che ho adattato dall'omonimo romanzo di Domenico Seminerio edito da Sellerio. Le ragioni sono tante: primo) un bel teatro - il teatro club - nel cuore di Catania, a due passi dal Duomo. Un piccolo gioiello con una bellisima acustica e una sala accogliente. secondo) c'era in sala il mitico prof. Seminerio, autore del libro (di cui a marzo, sempre per la Sellerio uscirà "Il manoscritto di Shakespeare") che alla fine, commosso, mi ha ringraziato. terzo) un pubblico caloroso e sopratutto un gruppo di amici unici che mi hanno aiutato nell'allestimento.
Questa è la ottava replica di "Senza re né regno", spettacolo ormai nato due anni fa che con la DAF portiamo in giro tra rassegne comunali, provinciali e regionali.
Ma questa del 22 febbraio è stata una replica importante anche perchè offriva il suo contributo artistico per una nobile causa. Impedire che il "teatro club" chiuda.
Paola Greco spiega le ragioni di questa chiusura ingiusta e della sua battaglia per impedire che avvenga. A me non resta che trarre alcune considerazioni: è un vero delitto che uno spazio così interessante, ricco e curato venga chiuso. La responsabilità di questa chiusura, poi, è tutta della curia che ha reclamato lo spazio (in affitto a Paola Greco) per realizzarci una sede clericale per tenere le riunioni del circolo di sant'Agata e dei gruppi di catechismo. Bah.
Mi sembra che il teatro che si fa fuori dal circuito degli stabili, abbandonato dalle istituzioni vere e dal coraggio di imprenditori privati che investono di tasca propria, naviga in acque torbide e per esistere deve sempre di più scendere a patti con due figure sociali. Parrini e politici di mezza tacca. I primi, gestori di strutture che utilizzano per le loro finalità, restii a metterle a disposizione di gruppi teatrali extraparrocchiali. I secondi, avidi di eventi di quart'ordine approvati per accontentare i soliti tizio e caio.
Speriamo nei prossimi giorni di avere una clamorosa smentita e che i preti di Catania rinnovino il contratto a Paola Greco ed alla sua attività, nata grazie al padre Nando Greco e portata avanti con grande sacrificio per più di quarantacique anni.
Prox. replica dello spettacolo: martedì 25 marzo ore 18:30 Aula magna istituto "Antonello". Messina.
E poi l'indomani di nuovo a Milano per "La barca dei Comici".

venerdì 21 marzo 2008

PARADOSSI A CONFRONTO

Riassumendo Diderot:
1) l’emozione non si ripete a comando; è impossibile sentire sempre con la stessa intensità;
2) bisogna studiare e riflettere per inserire l’espressione dell’attore in un sistema stabilito;
3) l’emozione si forma in una rappresentazione artistica attraverso un processo che non è paragonabile a quello che riguarda episodi della vita naturale;
4) l’attore nel pieno possesso dei suoi mezzi è l’attore maturo, e non quello giovane;
5) le constatazioni di fatto sul controllo degli attori mostrano o la necessità del sangue freddo o la sostanziale mancanza di emozione;
6) la recitazione si perfeziona con le prove e le repliche, cioè quando l’originario ardore si è superato
7) l’emozione paralizza: non si possono fare due cose insieme, per esempio essere commossi e conservare il proprio senso critico.


"Quando hai iniziato a dedicarti al teatro?". Dunque. Non lo so.
O meglio, non mi ricordo di un peridodo in cui non facevo questo o volevo fare altro.
Ma volendo far coincidere l'inizio con il debutto sulla scena, direi tredici anni fa. Una cifra enorme a pensarci. Sono tredici anni che la mattina mi sveglio e bene o male impiego parte della giornata per il teatro. Sono proprio spacciato. Non c'è più rimedio ormai. E' andata. Dagli undici ai diciotto per scherzo (diciamo così), poi dai diciotto ai ventuno per imparare (tagliando i ponti con la vita, dio santo) e dai ventuno ai ventidue per campare (esagero un po'...). E così questo sbattimento continuo, precario, incerto, pieno d'energia, di amore, di corse e sudore, continua sempre. Ed è paradossale, se volete, che si alimenti man mano che vado avanti. Una sfida aperta. Una bestia pronta a mordere ancora.
Il "paradosso sull'attore" è comparso nel 1830 e, a vederla in un certo modo, ti dimostra come non c'è niente di nuovo sotto il sole da molto tempo. Il paradosso è che il commediante deve far smuovere i sentimenti degli altri. I suoi, però, devono restare lucidi, controllati, analizzati, messi a freno, pronti all'uso per il divertimento degli altri, mica per il suo. E così, prendendo per buona questa idea, da tredici anni potrei dire di aver tentato una messa in ordine della mia vita, come un banco di lavoro da tenere pulito per non fare casino al momento dell'azione.
Ma è davvero così in ordine? E sopratutto: è giusto che lo sia?
Forse sì. Anche se, diciamocelo, volere una vita in ordine è una pretesa assurda. Perchè la vita mi ha dimostrato che non la puoi imbrigliare in nessun modo. Ma il divertimento per me, al contrario di quello che scrive Diderot, c'è. O almeno d'ora in avanti voglio che ci sia. Pensare questo mestiere senza divertimento sarebbe proprio una tragedia. Capirlo non è stato facile. Un vero paradosso.