martedì 12 agosto 2008

SALOME'


E' andata. L'1 e il 2 agosto la sala del palacongressi di Taormina era piena e il pubblico ha apprezzato il nostro lavoro. C'è un piacere e una soddisfazione grande per un tipo di spettacolo come questo di non facile presa sul pubblico. C'è poi la soddisfazione per aver realizzato uno degli spettacoli più riusciti nel cartellone di Taormina Arte 2008, a dimostrazione che è importante e giusto investire su registi giovani, come Giampiero Cicciò, e su progetti più rischiosi. Resta però il rammarico di essere stati scritturati per un mese di lavoro finalizzato a 2 sole repliche. E' un dispiacere forte per un attore perchè svlisce tutto l'impegno e l'energia messa in campo. Non puoi confrontarti con le reazioni di un pubblico diverso, non puoi mostrare il tuo lavoro alla critica, non puoi evolverti rispetto al tuo lavoro attoriale. Resta, quindi, una poco felice sensazione di inutilità. Ci sarebbe da scrivere molto a questo punto. Ma preferisco conservare i ricordi di questa esperienza importante, tutto quello che di nuovo ho imparato confrontandomi con un personaggio difficile e impegnativo. Il mio maestro una volta mi ha detto: "Fatti conto che questo mestiere va affrontato guardando ai risultati che ottieni in piccolo, pensando di parlare ad un numero limitato di persone. Perchè il teatro è per pochi. E' a quei pochi che devi guardare". E allora mi porto appresso l'affetto e l'amicizia di tutta la compagnia: Giampiero Cicciò, Annibale Pavone, Luca Fiorino, Federica De Cola, Carmen Panarello, il prezioso lavoro di Carlo Ciuffo, Marco Carroccio e Renzo Di Chio. E gli sguardi commossi di quei "pochi" che hanno riempito le due serate della nostra "Salomè".











Foto: Umberto Neri