martedì 17 giugno 2008

L'ITALIA CHE VORREI



Diciamolo pure: se l'Italia avesse avuto questa forma qua, con la Sicilia vicina a Roma e la Sardegna un po' più giù, chissà come sarebbero andate le cose. Meglio o peggio non so, ma sicuramente diverse. E sicuramente io non avrei fatto una conoscenza così approfondita con i mezzi di trasporto, a partire dall'intercity plus 731 "Archimede". Per la terza volta in un mese ero a bordo di quel treno per salire e scendere da Roma. Un viaggio - giuro - massacrante, da cui ogni volta esco invecchiato di almeno un anno. Ho terminato un'altra posa per Distretto di polizia e ora basta. Non voglio più sentire nemmeno l'odore di una ferrovia almeno fino ad agosto!

In Sicilia sono andato in scena con un'altra replica di "Senza re né regno", al parco letterario Horcynus Horca, sabato sera. Pubblico contento. Ora mi aspettano le prove del nuovo spettacolo prodotto dalla mia compagnia DAF, incentrato su una delle figure più divertenti della tradizione popolare siciliana e non solo: Giufà. A dirigere lo spettacolo sarà Mario Gelardi che proprio oggi arriva da Napoli, reduce dai successi di GOMORRA, di cui ha firmato testo e regia (stamattina ha ricevuto la notiza della candidatura ai premi olimpici come drammaturgo). A interpretarlo oltre a me, c'è un attore disumano come Luca Fiorino, un amico "vero", e quella super simpatia di Federica De Cola, con cui abbiamo già lavorato l'anno scorso in "Stato d'Assedio". Sarà un po' dura, dato che abbiamo a disposizione solo dodici giorni e poi, a ruota, inizierò le prove per una produzione di Tao Arte. Pronti, partenza e via.